Cos’è una Comunità Energetica?
Per Comunità Energetica si intende una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un soggetto giuridico, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno più impianti energetici locali. Ogni comunità ha le proprie caratteristiche specifiche, ma un unico obiettivo: autoprodurre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri. I princìpi su cui si fonda una comunità energetica sono il decentramento e la localizzazione della produzione energetica. Attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali, imprese e altre realtà del territorio è possibile produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.
Il 15 dicembre 2021 è entrato in vigore il Decreto Legislativo, che recepisce in modo definitivo le due direttive RED II (2018/2001) e IEM (2019/944) e introduce definitivamente nella legislazione italiana le definizioni di:
- Autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente;
- Comunità di Energia Rinnovabile
I soggetti che possono costituire una Comunità Energetica sono:
- Persone fisiche;
- PMI;
- Enti territoriali;
Un cittadino, un condominio, una Pubblica Amministrazione o un’impresa che scelga di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili accede ad una serie di vantaggi economici:
- Risparmio in bolletta: più energia si autoconsuma direttamente e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte).
- Guadagno sull’energia prodotta: produrre energia da fonti rinnovabili può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti.
- Agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): recupero del 50% dei costi di realizzazione per i privati che realizzino l’impianto. Per le imprese è previsto il superammortamento del 130% del valore dell’investimento.